domingo, 6 de septiembre de 2015

Le Guardie Svizzere sbarcano al Lido di Venezia.




(CHRISTIFIDELIS LAICI,58)



Presentato fuori concorso alla 72ª edizione della Mostra internazionale d'arte cinematografica il film “L’esercito più piccolo del mondo” 

Di Gianluca Badii - Venezia, 03 Settembre 2015 (ZENIT.org) 

I colori sgargianti delle divise della Guardia Svizzera Pontificia piombano a Venezia. Non è un’invasione militare, tantomeno per un’inaspettata visita di Papa Francesco, ma il tentativo di conquistare giuria, pubblico e critica della 72ª edizione della Mostra internazionale d'arte cinematografica. L’esercito più piccolo del mondo, diretto da Gianfranco Pannone e prodotto dal Centro Televisivo Vaticano (CTV), verrà presentato fuori concorso al Lido nella sezione documentari, pronto a sorprendere il pubblico con il racconto delle emozioni e dei dubbi vissuti dai ragazzi che proteggono il Papa all’interno e all’esterno della Città del Vaticano. 

La pellicola racconta infatti la Guardia Svizzera vissuta al tempo di Francesco. Le storie, cioè, di Renè, uno studente di teologia dell’Argovia, che ha deciso di far parte del corpo pontificio nato all’epoca di Giulio II. Oppure di Leo, un semplice guardaboschi felice di fare un’esperienza nella Città Eterna. Poi Michele, svizzero-italiano di origine lucana e Marco. Renè però, da buon intellettuale qual è, si interroga sulla propria fede e sul proprio ruolo. Cosa significa indossare un abito del 500 ai giorni nostri? Far parte di un variopinto ma anche antiquato corpo militare, specie in rapporto a una figura “rivoluzionaria” e modernista come quella del “Papa venuto da lontano”? Il giovane soldato proverà così a trovare una risposta per sé e per i suoi compagni d’armi. 

Per la prima volta il CTV, diretto da monsignor Dario Viganò, presenta un proprio prodotto alla prestigiosa rassegna cinematografica. Considerata la recente nomina di a orefetto della Segreteria per la Comunicazione, nuovo Dicastero voluto da Papa Francesco che dovrà guidare le attività editoriali della Santa Sede, l’evento non lascia indifferenti. Il regista, responsabile del Laboratorio di Cinema Documentario al Dams dell’Università Roma Tre e docente al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, ha dichiarato a Radio Vaticana di essere da tempo in contatto con il CTV e con Viganò. Inizialmente il progetto avrebbe dovuto riguardare la Chiesa Cattolica e il suo rapportarsi alla contemporaneità, per poi trasformarsi in un documentario sulla Guardia Svizzera.

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