Bendición Apostólica SS el Papa Benedicto XVI
È scomparso a 102 anni, a San Martino in
Vignale (Lucca), fratel Arturo Paoli, religioso dei Piccoli Fratelli di
Charles De Foucauld. Nato a Lucca, conseguì la laurea nel 1936, a
Milano, presso l’Università cattolica del Sacro Cuore.
Intanto maturò la vocazione al sacerdozio e l'anno seguente, nel
1937, entrò nel seminario di Lucca
.
Fu ordinato presbitero tre anni dopo, ma
durante la Seconda Guerra mondiale partecipò alla Resistenza, collaborando
attivamente anche per salvare oltre 800 ebrei dalla persecuzione
nazista. Proprio per questo impegno questo coronato, nel 1999, gli fu
conferito il prestigioso titolo di Giusto tra le nazioni.
Tornò a Lucca dopo la guerra per continuare a
svolgere il suo ministero. Nel 1949 fu nominato vice assistente della
Gioventù di Azione cattolica, per volontà di monsignor Giovanni Battista
Montini, il futuro Paolo VI, che ne aveva intuito carisma e qualità
intellettuali. Tuttavia, si scontrò presto con i metodi del
presidente nazionale Luigi Gedda, tanto che, nel 1954, venne dimesso
dall’incarico insieme al gruppo dirigente allora in servizio.
Fu quindi
nominato cappellano degli emigranti in Argentina. E proprio sulla nave che lo portava nel paese
sudamericano ebbe un incontro che gli cambiò la vita: Jean Saphores, un
Piccolo Fratello di Gesù che il sacerdote assistette fino alla morte,
avvenuta nelle sue braccia a Buenos Aires. Decise quindi di entrare nella
Congregazione ispirata a Charles de Foucauld e fondata da René Voillaume.
Seguirono i trasferimenti in Algeria, per
il noviziato, poi ad Orano, dopo la professione religiosa,
dove lavorò come magazziniere in un deposito del porto, secondo lo
stile di vita della Fraternità. Rivide l'Italia nel 1957, quando, in
Sardegna, avviò una nuova Fraternità in solidarietà con i lavoratori della
miniera di piombo e zinco di Monte Agruxau.
Su richiesta di Paolo VI
tornò poi in Argentina, a Fort Olmos, tra i boscaioli che lavorano per una
compagnia inglese del legname. La compagnia abbandonò poi il territorio,
lasciando senza lavoro la manovalanza locale, fratelfratel Arturo organizzò
perciò una cooperativa che permettesse ai boscaioli di continuare a vivere sul
posto, ma ciò provocò degli scontri con le autorità politiche ed
economiche locali.
Tornò quindi a Buenos Aires per essere
eletto, nel 1969, superiore regionale della comunità latinoamericana dei
Piccoli Fratelli. Anche nella metropoli porteña avvennero due incontri
fondamentali per la sua vita. Il primo con il vescovo Enrique
Angelelli, del quale diventò consigliere teologico, fino alla morte del
presule avvenuta nel 1976 con un falso incidente stradale provocato dalla
dittatura militare. Poi con Jorge Mario Bergoglio, l'attuale Papa Francesco,
che rimase fortemente legato al frate tanto da volerlo lo scorso anno a celebrare
la Messa accanto a lui nella Cappella di Santa Marta.
Sempre a Buenos Aires, Paoli fu accusato dal
governo di essere di essere un trafficante d'armi con il Cile e inserito quindi
in una lista nera di persone da eliminare. Trovò rifugio in Venezuela, prima
a Monte Carmelo, poi alla periferia di Caracas. Lì,
parallelamente al lavoro di formazione religiosa dei novizi, si
dedicò ad una intensa attività saggistica. Fu autore infatti di circa
50 libri sulla teologia del popolo e dei poveri. Si trasferì poi, nel
1983, in Brasile, a Sao Leopoldo, per occuparsi dei problemi legati alle donne,
soprattutto prostitute. Ritornò dopo due anni in Argentina, per unirsi
alle ricerche di cinque suoi confratelli desaparecidos.
Di nuovo in Brasile, nel 1987, andò a vivere nel
barrio di Boa Esperanza a Foz do Iguassu', su richiesta del vescovo
locale. Lì costituì una comunità, sostenuta poi dall'Associazione
Fraternità e Alleanza, ente di solidarietà che si unirà nel 2000 alla
Fondazione Charles de Foucauld, attiva per i giovani poveri del barrio.
Fratel Arturo torna finalmente in Italia
ad 85 anni, ristabilendosi definitivamente nella sua Lucca ma girando
il paese per tenere numerose conferenze su tematiche sia religiose che
politiche. Il 3 dicembre 2011 - ricorda L'Osservatore Romano - viene
inaugurato, in sua presenza, il Fondo documentazione Arturo Paoli, con sede a
Lucca: una vasta raccolta di immagini, video e scritti che ben esprime il senso
di una missione spesa a servizio del prossimo bisognoso. Ricevette un altro riconoscimento
importante il 25 aprile 2006, dalle mani dell'allora presidente
della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi che gli conferì la medaglia d’oro al
valore civile, per l’impegno a favore della popolazione ebraica.
I funerali di Arturo Paoli - come comunicato
dall’arcivescovo di Lucca, mons. Italo Castellani - si terranno, nel pomeriggio
di mercoledì 15, nella chiesa cattedrale. Per sua volontà, sarà
sepolto nel piccolo cimitero di San Martino in Vignale.
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